International Day of Peace a Bruxelles

Con Rwanda Crew il 21 settembre parteciperemo all’International Day of Peace a Bruxelles.
Parleremo dell’esperienza di SEVOTA, un’associazione ruandese che da circa vent’anni è attiva in percorsi di riconciliazione e pacificazione tra le parti coinvolte nel geneocidio del 1994.

visita il sito: http://internationaldayofpeace.be/?page_id=164

“SEVOTA, femmes qui s’epanouissent”, il video reportage di RwandaCrew.

“SEVOTA, femmes qui s’epanouissent”, è un video reportage che racconta la realtà dell’associazione SEVOTA a partire dalle donne, les femmes, protagoniste dell’associazione.

SEVOTA è l’acronimo di “Solidarité pour l’Epanouissement des Veuves et des Orphelins visant le Travail et l’Auto promotion”. E’ una comunità attiva dal 1994, nata subito dopo la fine ufficiale del genocidio, che lavora per e con le donne vedove, vittime di violenze, e gli orfani. La sua missione è quella di migliorare le condizioni di vita sociali, politiche, culturali ed economiche attraverso la promozione dei diritti della persona, delle donne e dei bambini più vulnerabili, creando spazi di dialogo e confronto e implementando attività di agricoltura e allevamento.

Questo video nasce a seguito di un progetto di volontariato internazionale “Join the CREW2012 — Community Reconciliation Empowerment Women” presso l’associazione SEVOTA, durante il quale, oltre alla splendida collaborazione umana e lavorativa sono stati creati spazi di scambio interculturale, approfondimenti su tematiche quali i conflitti e le violenze.

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GUARDA IL VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=Pl54hScqEHQ

Il video è stato realizzato da Bruna Serio e Manuela Gallo, volontarie coinvolte nel progetto, grazie all’assistenza tecnica di Francesca Furone che si è occupata del montaggio delle riprese.

facebook Rwanda Crew – posta elettronica rwandacrew@gmail.com

Rwanda Crew @ GarageZero

locandina 31maggio

Venerdì 31 Maggio 2013 h 19.30

GarageZero – Via Treviri, parcheggio Largo Spartaco – Numidio Quadrato (Metro A)

Tre viaggi nell’Africa dell’est.

“Terra rossa. Forte, aspra, elegante.”
Mostra fotografica itinerante e racconti dalle donne del Ruanda, a cura di Rwanda Crew.

“Immagini degli slums di Nairobi, in Kenya” e banchetto solidale di artigianato, a cura dell’A.p.S. Freedom to Choose.

“Asante Sana” esposizione fotografica, a cura di Margherita Menini.

“Terra rossa. Forte, aspra, elegante.” Mostra fotografica itinerante e racconti dalle donne del Ruanda

Incontriamo il Ruanda:

* mostra fotografica

* racconti dal campo e testimonianze degli amici e amiche ruandesi

* danze tradizionali

* aperitivo con assaggi di cucina tradizionale

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Itinerario (finora) previsto:

Trenta formiche – Via del Mandrione, 3 (RM) – Martedì 9 Aprile 2013 h 19.30

Officine Culturali Via Libera – Via Furi 25-27 (RM) – Venerdì 19 Aprile 2013 h 20.00

Strike Spazio Pubblico Autogestito – Via Partini, 21 (RM) – Giovedì 9 Maggio 2013 h 20.30

Gelateria Splash – Via Eurialo 102/104 (RM) – Martedì 21 Maggio h 18.30

GarageZero – Via Treviri, parcheggio Largo Spartaco (RM)

Batti Il Tuo Tempo (CAG) – Piazza di Cinecittà, 11 (RM) – Sabato 8 Giugno 2013

Se sei interessat@ al tema e vuoi ospitare la nostra mostra o organizzare un evento insieme contattaci:

fb Rwanda Crew   – mail: rwandacrew@gmail.com

Chi siamo?

Siamo due volontarie romane, Bruna e Manuela. Tornate dal Ruanda da poco più di due mesi, proseguiamo nel percorso iniziato insieme all’Associazione ruandese SEVOTA “Solidarité pour l’Epanouissement des Veuves et des Orphelins Visant le Travail et l’Autopromotion”. Dal mese di Ottobre ’12 a Gennaio ’13 abbiamo collaborato con l’Associazione ruandese SEVOTA, sostenendo le attività in corso e creando nuove occasioni per attivare percorsi di inclusione sociale con le donne e i giovani beneficiari e attivisti ruandesi.

Cos’è SEVOTA?

SEVOTA è un’Associazione ruandese, attiva nel percorso di pacificazione in seguito al genocidio del 1994. Il suo obiettivo è quello di migliorare le condizioni di vita sociali, politiche, culturali ed economiche attraverso la promozione dei diritti della persona, delle donne e dei bambini più vulnerabili, creando spazi di dialogo e confronto.

Cosa facciamo?

Abbiamo unito le nostre forze al sostegno degli amici e amiche italian* e ruandes* a Roma per dare vita a occasioni di incontro, confronto e informazione sulla storia, la cultura ruandese, la vita delle donne in Ruanda. Prestando particolare attenzione al percorso che quotidianamente affrontano per il superamento del conflitto che ha caratterizzato le loro vite. Siamo convinte che la condivisione di esperienze come quella che stiamo costruendo sia indispensabile per creare nuovi e stimolanti spazi di confronto ed una visione più ampia e ricca dell’incontro con “l’altro” .

Alle amiche e agli amici di Rwanda C.R.E.W., di Bruna Serio e Manuela Gallo.

Care amiche e cari amici di Rwanda C.R.E.W.,

Ragioni più grandi di noi ci obbligano a lasciare il Rwanda, Paese in cui si è svolto parte del progetto “Join the CREW” a fianco all’Associazione locale SEVOTA. Non siamo ancora arrivate alla metà del nostro progetto, nel quale crediamo fin dall’inizio.

Ci è stato negato il visto, perché  in un Paese, che si dice democratico, è impossibile essere volontarie, in mancanza di un accordo con il Paese di provenienza.

In questi mesi abbiamo conosciuto la vita del migrante in Rwanda, fatta di piccoli e grandi ostacoli che a volte, come nel nostro caso, rendono impossibile il diritto di libera circolazione e permanenza della persona umana nel territorio nazionale. E’ un diritto nel quale, nonostante tutto, continuiamo fermamente a credere, soprattutto perché l’Africa e gli africani, nonostante le barriere burocratiche, continuano ad appellarsi alle regole e alle leggi dell’accoglienza.

In ogni caso la passione che abbiamo avuto in questi mesi non svanirà a causa di chi non sa riconoscere le potenzialità e il valore di progetti interculturali come il nostro.

Torniamo, infatti, piene di energia per dare continuità a ciò che è solo iniziato nel cuore dell’Africa, invitandovi tutti e tutte a continuare a seguirci nelle iniziative che organizzeremo al nostro rientro.

Vi ringraziamo tutti per averci supportato e per aver diffuso le esperienze di Rwanda CREW.

Ringraziamo SEVOTA e ARCS Culture Solidali per aver permesso tutto ciò, in particolare le nostre referenti italiane e ruandesi che ci hanno accompagnato con energia e coraggio fino in fondo.

Quindi continuate ad esserci! STAY TUNED!!

Segue la lettera indirizzata a SEVOTA per concludere, solo in parte, il nostro percorso:

Care amiche, Cari amici,

Ragioni più grandi di noi, ci obbligano a lasciare il Paese. Non siamo ancora arrivate a metà del nostro progetto, nel quale crediamo fin dall’inizio.

Iniziamo col ringraziarvi. Grazie a SEVOTA tutta, alle sue donne (membri e beneficiarie), grazie a Godelieve che ci ha guidato ed accolto in un modo speciale, essendo per noi, Coordinatrice, certamente, ma anche amica, sorella e madre.

Grazie a tutte le persone che circondano SEVOTA, le quali hanno reso possibile in nostro soggiorno in Rwanda.

Grazie ad ognuno/a di voi, che ci ha arricchito dandoci la possibilità di scambiare le nostre diverse esperienze e le nostre culture.

 Ci avete confermato che « Insieme è possibile », e anche se noi non saremo fisicamente al vostro fianco,  consideriamo che i nostri cuori e anime restino insieme per continuare ad agire, in grande ed in piccolo, per contribuire alle dinamiche positive nel nostro mondo. Ci piace credere che la cooperazione, ad ogni livello, sia uno degli elementi fondamentali per un cambiamento costruttivo verso la pace.

Lavorare insieme significa per noi, non solo collaborare, ma anche scambiare energie, strategie ed arricchirsi reciprocamente.

 E’ questo che le donne di SEVOTA ci hanno mostrato nel loro lavoro quotidiano e nel percorso di gruppo e individuale per ricostruirsi. Loro continuano a camminare a testa alta con forza ed eleganza di fronte alle problematiche che spesso causano conflitto nelle loro vite. Ci hanno insegnato molto dandoci molteplici occasioni di riflessione. Immaginiamo, sappiamo che si tratta dei frutti del lungo lavoro di SEVOTA per quanto riguarda la sensibilizzazione e la formazione in materia di diritti umani, il lavoro sull’inclusione sociale e il reinserimento economico, e il lavoro fondamentale nei forum a partire dall’esperienza di URUNANA. SEVOTA ha creato una catena di solidarietà che continua a svilupparsi!

Ogni passaggio ed esperienza con voi è stata fondamentale. Gli incontri con le donne nelle zone rurali, i forum, le attività con i bambini ed i giovani.

La nostra esperienza del corso di inglese è stata, non solo, un’occasione per insegnare l’inglese, ma anche e soprattutto per condividere e dedicare il nostro tempo e la nostra energia (ciascuno-a di noi) per la conoscenza reciproca e per dare una possibilità all’apprendimento tra le culture, essendo convinte che lo scambio interculturale è parte del miglioramento personale, perché stimola la tolleranza, la flessibilità e la curiosità.

 Anche se il nostro progetto non termina nelle date previste, continuiamo il nostro cammino.

Realizzeremo un video-reportage, delle giornate di sensibilizzazione/informazione sulla realtà di SEVOTA e delle donne in Rwanda. Daremo continuità e visibilità a ciò che abbiamo appreso, alla storia di SEVOTA e delle sue donne, alla storia del Rwanda, alla storia del percorso che abbiamo condiviso.

Partiamo con la gioia e con il sorriso essendo convinte che esperienze, come questa, non hanno fine.

Les filles de bananerais,

Bruna et Manuela

Il Forum dei Forum: FESTIVAL 2013, di Bruna Serio.

Lasciamo per un giorno il villaggio di Rukoma e ci dirigiamo verso la capitale, Kigali, DSCF2002dove ci attende le Festival: “il forum dei forum”. Un evento annuale in cui si riuniscono le donne dei vari forum* ed i loro figli. E’ una giornata speciale, organizzata con dedizione e con la partecipazione collettiva dei membri delle due Associazioni partner SEVOTA e Kanyarwanda, che dal 2004 cooperano nella organizzazione dei Forum ABYIUBAKA.

Questi forum costituiscono un percorso di riabilitazione in cui le donne vittime di violenze durante il genocidio si danno la possibilità di ‘ri-costruirsi’ dal punto di vista sociale ed economico. Abyiubaka significa appunto ‘ri-abilitiamoci’. Le beneficiarie sono, dunque, le donne che hanno subito una violenza nel periodo del genocidio, spesso orfane o vedove,  a capo delle loro famiglie (femmes chefs de manage).

Il Festival 2013 ha avuto luogo in una grande sala nel quartiere di Gikondo, su una delle colline della città di Kigali. La giornata si è svolta in due momenti  fondamentali. Durante la mattina le donne, componenti i vari forum, si sono riunite per gruppo per fare una valutazione dell’anno passato, degli obiettivi raggiunti, sui cambiamenti e le evoluzioni che le hanno riguardate. Lo spazio esterno alla sala è stato dedicato ai figli e alle figlie, con i quali abbiamo svolto diverse attività interattive, usando lo strumento del gioco per conoscerci ed entrare in relazione. Insieme a Claudine, animatrice del progetto di reintegrazione socio-economica nel Settore di Jali, e grazie alla partecipazione attiva dei ragazzi, abbiamo dato il via ad uno scambio di energie e di risate sotto il caldo sole del Gennaio ruandese.DSCF2075

Questo evento è in continuità con la campagna di lotta contro la violenza verso le donne ed i bambini e la promozione dei diritti umani. Una campagna che ha avuto luogo tra il 1 e il 19 Novembre (periodo in cui SEVOTA ha organizzato delle giornate di sensibilizzazione – leggi:https://rwandacrew.wordpress.com/2012/12/10/una-giornata-per-ricordarci-di-una-pratica-quotidiana-di-bruna-serio/), ma che ha e deve avere, come tengono a sottolineare le diverse Associazioni, continuità e costanza data l’importanza delle tematiche affrontate.

“DUKUMIRE, TURWANYE IHOHOTERWA RIKORERWA UMUGORE N’UMWANA TWITA KU BURENGANZIRA BWABO”

“PREVENONS, LUTTONS LA VIOLENCE CONTRE LA FEMME ET L’ENFANT TOUT EN CONSIDERANT LEURS DROITS”

“PREVENIAMO E LOTTIAMO LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE ED I BAMBINI CONSIDERANDO I LORO DIRITTI”

*Cosa sono i forum? I Forum sono incontri di condivisione e confronto. Formazione sui diritti umani, sulla gestione non-violenta del conflitto per la cultura della pace. Momenti per lavorare sulla gestione dello stress e l’ansia attraverso esercizi di gruppo. Gruppi solidali per il reinserimento socio-economico per l’empowerment e la consapevolezza delle potenzialità che ogni donna ha. 

Piccoli esempi di solidarietà, di Bruna Serio

“Se sei venuto qui per aiutarmi stai perdendo il tuo tempo, ma se sei venuto qui perché pensi che la tua libertà sia legata alla mia, allora lavoriamo insieme.” Sono queste le parole che mi hanno accompagnato e che mi accompagnano ogni giorno che passa qui in Rwanda.

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Ed è trascorso poco più di un mese da quando “insieme” è alla base della nostra esperienza del corso di inglese con i ragazzi e le ragazze di SEVOTA a Rukoma.

Il tempo vola e il rapporto con i ragazzi diventa sempre più stretto. Vengono da diverse zone del villaggio di Rukoma e dintorni. Spesso ore di cammino li separano dai nostri SAMSUNG DIGITAL CAMERAincontri. Ma pieni di energia, sono sempre pronti a collaborare con noi per mandare avanti le nostre ore insieme. Ognuno prende posto nel semicerchio e tira fuori, dalle pieghe più disparate dei vestiti, un quadernino ed una penna.

Si comincia!! Gli strumenti a disposizione non sono molti e ogni attività è costruita su misura. Tener conto degli elementi che caratterizzano il contesto e il gruppo con cui si da vita a delle attività è fondamentale nel lavoro collettivo. E’ un’esperienza unica. Per tutti noi c’è  tanto da imparare e da sperimentare. Con queste giornate, dandoci fiducia, ci stiamo valorizzando e arricchendo reciprocamente.

SDare spazio alla voce e al contributo dei ragazzi è uno degli obbiettivi delle attività. Conoscendoli ci rendiamo conto sempre di più delle loro potenzialità e del fatto che spesso non ci siano opportunità per lo sviluppo individuale di ognuno di loro.

Ad esempio le classi sovraffollate. In media di 45 alunni, ci dice Olive, che insieme a Grace, ci sta affiancando come mediatrice nelle attività. Olive è un’insegnante e, all’interno dell’Associazione SEVOTA, è psicoterapeuta. Inoltre, nelle scuole del Paese, gli studenti sono classificati in serie A e serie B, le differenze tra chi “merita” e chi “NON merita” si accentuano in una serie di privilegi esclusivi su diritti che per i giovani dovrebbero essere garantiti.

Nei vari gruppi c’è un grande lavoro di cooperazione. Sono piccoli esempi di solidarietà e di aiuto reciproco. I più grandi aiutano i più piccoli e chi capisce prima, subito si adopera per spiegarlo ai compagni. Ogni gruppo ha un nome e da ogni nome si evince lo spirito di unione e di solidarietà che c’è tra i componenti.

La “solidarité pour l’epanouissement” di cui ci parla SEVOTA con il suo nome è messa

SAMSUNG DIGITAL CAMERAin pratica dai e dalle sue componenti grandi e piccole.

Ancora una volta abbiamo tanto da imparare da questo popolo, in questo caso dalle generazioni di più giovani. La reciprocità incondizionata è uno degli ingredienti fondamentali della ricetta che caratterizza la nostra CREW.